TRAONA querela

TRAONA. L’AZIONE PENALE DELLA GIUNTA CONTRO «‘L GAZETIN»
Libertà di espressione
e diritto di cronaca
Dopo due anni di indagini, il PM chiede il rinvio a giudizio, per “omesso controllo”, del direttore responsabile
Fissata per il 18 luglio l’udienza preliminare

di ENEA SANSI

Il prossimo 18 luglio, di giovedì, alle ore 9:30, dovrò comparire davanti al Giudice per le Udienze Preliminari, il quale dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal Pubblico Ministero – dott. Luisa Russo – al termine delle indagine preliminari, condotte all’incirca per due anni, a partire dall’11/02/2000, data in cui è pervenuta alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio la notizia di reato in relazione a una denuncia querela sporta nei miei confronti. Non mi riesce davvero di essere più preciso perché, alquanto stranamente per me, in data 23 marzo 2001 – esperito negativamente (i querelanti non si sono nemmeno presentati) il tentativo di conciliazione in data 08/03/2001 – il PM firmava contemporaneamente sia l’avviso di conclusione delle indagini (senza richiesta di archiviazione), notificatomi il 27/03/2001, sia la richiesta di una ulteriore proroga (la 2ª!) del termine per le indagini stesse, che sarebbe scaduto il successivo 29 aprile 2001, notificatami soltanto il 2 maggio 2001 (a termine scaduto, quindi) unitamente al relativo avviso del Giudice per le Indagini Preliminari – dott. Pietro Della Pona – per il deposito di eventuali memorie. A parte questo e altri arcani, che ben sappiamo accadere talvolta nel nostro Tribunale, cosa mai può aver giustificato un simile dispendio istruttorio? Una procedura che ha visto, per altro nei primi tre mesi dell’indagine, gli interrogatori, per l’escussione a sommarie informazioni testimoniali, di n. 9 persone diverse?

Andiamo con ordine. Nel gennaio 2000, ‘l Gazetin pubblica un servizio di cronaca concernente la richiesta, avanzata dal gruppo di minoranza Insieme per Traona, di convocazione straordinaria del Consiglio comunale per discutere la proposta di indizione di un referendum consultivo della popolazione a proposito della vendita dei terreni della Bolgia che l’Amministrazione intendeva effettuare (o, meglio, aveva già inutilmente tentato di effettuare con un’asta pubblica andata deserta). Il giornale avrà modo di occuparsi di come andò a concludersi la faccenda pubblicando (sull’edizione di aprile 2000: «Il filantropo Getzemani») la lettera/offerta 25/01/2000 con la quale il Sig. Getzemani Torri – per mettere pace in paese – si candidava all’acquisto di quei terreni, subitamente deliberato in suo favore, a trattativa privata, dalla Giunta comunale con provvedimento del 26/01/2000. Veniva così scongiurato il “pericolo” del referendum, venendo a mancare la materia del contendere, come prese atto il Consiglio (foto) nella riunione del 31/01/2000.

Intanto, però, in data 28/01/2000, ritenendo «che il numero di gennaio del citato periodico abbia contenuti palesemente diffamatori», i Sigg. Dino Della Matera, Marco Belli, Valeria Lorenzoni, Fausto Piccapietra e Maurizio Papini, cioè Sindaco e Assessori, sporgevano querela «nei confronti dell’autore o degli autori del brano giornalistico in questione, del direttore responsabile e di ogni eventuale concorrente», chiedendo che si desse inizio all’azione penale e nominando loro difensore l’avv. Claudio Zuccalli. Da qui dunque le indagini, che si sono concluse come ho riportato all’inizio.

Già ho avuto occasione («I tacchini e i nostri 25 lettori», ‘l Gazetin, luglio 2001) di chiarire il senso in cui viene spesso usato il termine “mafia”, entrato nel linguaggio comune, senza sempre voler indicare la specifica e storicamente determinata organizzazione criminale denominata Cosa Nostra. La cosa è talmente pacifica, che non mi sembra il caso di tornarci. Piuttosto fa specie che i querelanti si siano sentiti tirati in ballo dallo “strillo di copertina” (foto), che il PM erroneamente indica quale titolo dell’articolo nel capo di imputazione (riquadro), che al contrario non fa alcun riferimento né al Sindaco, né alla Giunta e nemmeno al Comune. Fa altrettanto e ancor più specie, non so se soltanto a chi scrive, la mendace, sofisticata formulazione del capo d’imputazione laddove sostiene che nell’articolo si faccia un «accostamento dell’operato della predetta Amministrazione a quello delle associazioni di tipo mafioso» (sottolineatura mia) e interrompe lo stralcio del periodo “incriminato” proprio omettendo sia l’esemplificazione di ciò che l’autore afferma nella prima parte dello stesso periodo («si veda, per fare un solo esempio, l’assurdo divieto di parcheggio nelle ore notturne in una piazza dove insiste un Bar») – ed è noto a tutti che parole e frasi, estrapolate dal loro contesto, possano assumere significati e toni completamente diversi –, sia il riferimento al fatto che quegli atteggiamenti di prepotenza avessero fatto sorgere qualche perplessità fin dentro il gruppo di maggioranza. E, a quest’ultimo riguardo, non è singolare che, nel corso di indagini tanto protratte e articolate (a che pro, poi? Se il “corpo del reato” era già lì fin dall’inizio, bello stampato, sul tavolo della Procura?), gli unici a non essere stati sentiti siano stati proprio quei “perplessi” amministratori? Così come, del resto, nessun accertamento è stato compiuto per appurare la veridicità dei fatti riportati, ascrivibili a pubblici ufficiali?

Ma io sarò bello tranquillo entrando in Tribunale il 18 luglio (spero con qualcuno dei tanti amici che hanno a cuore la libertà di espressione, tra i collaboratori e i lettori del giornale che non siano già in vacanza). Intanto perché vengo accusato, “semplicemente”, dell’omissione di un controllo che soltanto un’incostituzionale legge sulla stampa mi fa obbligo di esercitare. Poi perché, attraverso quell’articolo, non è affatto stato compiuto il reato di diffamazione. Né nei confronti dei querelanti, né di nessun altro. Infine, quand’anche fosse da considerare infamante spingersi a impropriamente definire “mafiosi” determinati atteggiamenti, esiste pur sempre il diritto di cronaca (sancito da consolidata giurisprudenza), secondo il quale non possono certamente essere addebitate al cronista che le riporta o menziona opinioni espresse da altri. Al riguardo, bastava assistere a qualche seduta del Consiglio comunale di Traona in quel periodo di accesa conflittualità (cosa che hanno sovente fatto, oltre che i colleghi della stampa, anche i Carabinieri) per ascoltare fior di espressioni ben più… piccanti di quella riportata nel nostro redazionale!

 

Il capo d’imputazione

Sansi Enea, nato etc. imputato

del delitto di cui all’art. 57 c.p. in rel. agli art. 595 c.p. e 21 L 47/48 perché, nella sua qualità di direttore responsabile del periodico ‘l Gazetin di Sondrio, ometteva di esercitare sul contenuto del periodico stesso il controllo necessario ad impedire che col mezzo della stampa fosse commesso il reato di diffamazione, in particolare non impedendo la pubblicazione dell’articolo dal titolo «Traona le mani della mafia sulla Bolgia?» apparso nel mese di gennaio 2000, il cui testo si intende qui integralmente richiamato, offensivo della reputazione della Giunta comunale di Traona nelle persone del Presidente della Giunta e Sindaco DELLA MATERA Dino e degli assessori BELLI Marco, LORENZONI Valeria, PICCAPIETRA Fausto e PAPINI Maurizio per l’accostamento dell’operato della predetta Amministrazione a quello delle associazioni di tipo mafioso con le seguenti espressioni: «la sensazione che più che con un’amministrazione della cosa pubblica ci si trovi con un “comitato d’affari” è infatti palpabile in quel di Traona, e la vicenda della Bolgia non sarebbe che uno soltanto degli episodi indicati a sostegno di questi gravi sospetti. Il clima si sarebbe fatto tanto pesante, con atteggiamenti di prepotenza dei vertici del Comune che qualcuno si spinge a definire “mafiosi”, con divisione dei cittadini in “amici” e “nemici” del Sindaco e conseguenti differenziati trattamenti».

in Morbegno il 10 gennaio 2002

F/to IL PUBBLICO MINISTERO dr. Luisa Russo
(estratto dalla Richiesta di rinvio a giudizio)

[DIDASCALIA DELLE 'ILLUSTRAZIONI (che vengono omesse nella versione on line)]:
Traona (foto F. Lazzari)
Sotto il Consiglio comunale e, più in basso, la copertina del numero di gennaio 2000 del Gazetin

(da 'l Gazetin, GIUGNO 2002)

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