caso Fallimento GIANONCELLI



SONDRIO. MERCOLEDÌ 24 OTTOBRE 2001
Avanti il Tribunale
Eccoci qui: a rispondere e… a chiedere risposte



Si terrà nel corso del mese, e precisamente mercoledì 24 presso il Tribunale di Sondrio (ore di rito, indica l'atto di citazione), l'udienza di comparizione nella causa civile intentata contro il giornale dal dott. Marco Cottica, Curatore del Fallimento Gianoncelli. Ve ne abbiamo riferito nel numero di luglio (cfr. Es, «I tacchini e i nostri 25 lettori» e Vanna Mottarelli, «Può mai offendere qualcuno, la verità?»).
Il dottore commercialista, figlio del più noto Presidente dell'Ordine professionale, ritenendosi colpito nell'onore e nella reputazione per le cronache delle incresciose vicende dei fratelli Gianoncelli fedelmente riportate dal giornale sulla base dell'iniziativa civile animata dal Comitato territoriale di Sondrio dell'Associazione
Democrazia e legalità e dagli esponenti provinciali di altri organismi politici (il movimento Italia dei valori e l'Osservatorio europeo sulla legalità), ha - in prima persona (e non cioè come Curatore - ché in tal caso sarebbe dovuta intervenire autorizzazione degli organi del fallimento) e senza che sia stata accertata la diffamazione a mezzo stampa, non avendo presentato querela nei termini prescritti, né alcun altro tipo di reato - promosso azione per il risarcimento danni (quantificati in 100 milioni).
Chi ha disponibilità di una giornata, potrà seguire "in diretta" l'avvio della causa e la sua evoluzione. Nel bene e nel male, c'è sempre qualcosa che si impara in quelle aule (ne sa qualcosa l'amico Luciano Codazzi che, proprio l'altro giorno, si è recato a un'udienza in Tribunale per scoprire… che il Giudice era in "ferie"!
- Sarà mica, per strano caso, anche il nostro?). In ogni caso ne riferiremo, passo passo e approfondendo le diverse questioni, su queste pagine.
Per il momento chiudo anch'io con la stessa dichiarazione con cui Vanna Mottarelli concludeva, nel luglio scorso, la citata "Lettera aperta al curatore, dott. Marco Cottica":
«Stia tranquillo, sig. Curatore, Vanna ed io, uniti più che mai nelle battaglie in cui crediamo, affronteremo a testa alta la causa civile da Lei promossa nei nostri confronti. Abbiamo anche noi molte cose da dire e da chiedere». E con noi, aggiungo, una buona parte dei nostri lettori.

Es

(da 'l Gazetin, OTTOBRE 2001)



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