“CASO GIANONCELLI”. INTRODUCIAMO LA MOVIOLA ANCHE PER LA GIUSTIZIA
«Perché mai non ha chiesto
di avere la sua pensione?»

Caro Enea,

Ricordi la vicenda delle pensioni Gianoncelli? Ricordi quanto hanno sofferto Franco e Peppino e noi, di riflesso, con loro? E se avessimo vissuto un incubo collettivo? Devi infatti sapere che il fallimento afferma che se Franco si trova in questa situazione (pensione percepita con importi decurtati e in ritardo) è solo per colpa sua, in quanto non ha mai fatto domanda per poter disporre della sua pensione, come invece, al contrario, ha fatto suo fratello Bruno.

Non sto scherzando. È quanto si legge nella costituzione in giudizio del fallimento al ricorso contro il provvedimento “sanatoria” dei ritardi nell’erogazione della pensione, emesso dal G.D. (Giudice Delegato), dott. Fabrizio Fanfarillo. È quanto affermato dall’avv. Nicola Giugni, che rappresentava il Curatore, all’udienza del 20 febbraio.

Chissà... Forse dandoci un pizzicotto ci svegliamo e ci accorgiamo che quanto accaduto dal mese di novembre 2000 a oggi è stato semplicemente un bruttissimo sogno (pensa come sarebbe bello ritrovare Peppino ancora vivo). 

E allora via alla moviola. Siamo stati vittima di una suggestione collettiva quando abbiamo creduto a un decreto del G.D. che disponeva l’acquisizione delle pensioni di Franco e Peppino al fallimento? E quando, a seguito di domanda, documentata da costi e da certificati di ricovero ospedalieri, il Giudice, differiva la sospensione della pensione di un anno per Franco e due per Peppino, affermando che la loro patologia non era grave? Perché mai, nel mese di dicembre 2000, una sessantina di persone si sarebbero riunite alla “Piastra” per far sentire la loro voce, se bastava così poco per avere tutto? Che dire della decisione irremovibile di corrispondere ad oltranza la medesima pensione del mese di ottobre 2000 (senza nemmeno applicare gli aumenti di legge per l’adeguamento al maggior costo della vita e per la riduzione delle tasse)? Che dire, poi, dei ricorsi  pendenti in Cassazione?

E se scoprissimo che anche la causa promossa nei nostri confronti dal curatore, dott. Marco Cottica per gli articoli pubblicati su ‘l Gazetin fosse frutto di fantasia collettiva? E se i documenti cui facciamo riferimento fossero stati materializzati da “Sai Baba”? Eh sì, perché il fallimento, a mezzo dell’avv. Nicola Giugni, manda a dire di non averli mai visti. In compenso, il fallimento, ha però visto la domanda di Bruno Gianoncelli (e l’ho vista anch’io, completa di relativa “decisione” del G.D., avendone chiesto copia conforme all’originale in quanto creditore del fallimento).

Ho provato a darmi uno, dieci, cento pizzicotti, ma per me, l’incubo permane. Provaci anche tu: non si sa mai…

E se non avessimo sognato? Allora, è proprio il caso di chiedersi, per quale motivo chi difende il fallimento afferma di non sapere nulla di documenti agli atti della procedura? Il Tribunale Fallimentare non ha forse rilevanza pubblica? Gli organi della procedura non sono forse garanti imparziali nei confronti dei creditori e anche dei falliti? Qual è il limite di demarcazione tra il potere e il dovere del G.D.?

Vuoi sapere, caro Enea, come Franco ha reagito a questo stato di cose? Al termine dell’udienza non vedeva l’ora di andare a casa a riposarsi perché si sentiva spossato (“Sarà lo stress”, ha pensato). Il giorno successivo, confidando in una posizione di maggior favore nei suoi confronti, ha presentato nuova domanda per avere l’intera pensione e per poterla percepire al momento della sua maturazione (già, proprio come avviene da sempre per suo fratello Bruno). Quella stessa sera, però, veniva ricoverato d’urgenza in Ospedale, dove gli hanno applicato un pace maker. Chissà se questa nuova patologia verrà ritenuta sufficientemente “grave” per consentire a Franco di poter  finalmente essere equiparato a suo fratello e godere del medesimo trattamento (pensionistico, ovviamente).

A oggi, 5 marzo 2003, Franco non ha ancora saputo nulla. Speriamo di poter dare la buona notizia sul prossimo numero.

Vanna

(da 'l Gazetin, MARZO 2003)

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