caso Fallimento GIANONCELLI |
CASO GIANONCELLI
Udienza il 5
luglio
(Sondrio,
Red.) Venerdì 5 luglio 2002
entrerà nel vivo il processo a Franco
Gianoncelli, per i reati fallimentari a lui
imputati. Verranno ascoltati i quindici testi proposti dal PM, tra
cui Bruno Gianoncelli,
che verrà sentito come “persona da esaminare”, il
curatore dott. Marco Cottica
e la dott. Vanna Mottarelli.
Quel
giorno ci saremo!!! Vogliamo essere vicini a Franco, simbolo di chi
ha il coraggio di affrontare a testa alta la dura realtà.
Vogliamo dimostrare stima e solidarietà a un uomo onesto e
buono (fin troppo buono!!!) accusato di non aver chiesto il
fallimento della propria azienda, dopo che il Tribunale di Sondrio
aveva sancito la non sussistenza dello stato di insolvenza. A un uomo
accusato, dopo essere stato costretto a vivere per mesi senza
pensione, di aver “distratto” le somme inerenti il
rimborso delle imposte da egli (e non dal fallimento!!!) versate in
misura superiore al dovuto, somme che, come i lettori ricorderanno,
Franco, di fatto, non ha nemmeno percepito, essendo state acquisite
“d’imperio” dal fallimento mediante prelievo sic
et simpliciter da parte dell’Istituto
bancario SanPaolo Imi, dal conto corrente di sua figlia Patrizia (non
ci stancheremo mai di ripeterlo!!!).
Vogliamo ricordare Peppino
Gianoncelli, il quale, pure, se fosse vivo,
avrebbe dovuto presentarsi il 5 luglio alla “sbarra degli
imputati”. C’è una cosa che rende grande merito a
Peppino. Una cosa che prima d’ora non è stata detta. I
suoi occhi vedono ancora, poiché egli ha donato le cornee!
Parafrasando un detto celebre: «A Peppino, che avendo molto
sofferto aveva ancora troppe lacrime da versare, sono almeno rimasti
“gli occhi per piangere”».
Caldeggiamo vivamente
una folta partecipazione dei sostenitori e degli estimatori di Franco
e del grande, indimenticabile Peppino alla pubblica udienza del 5
luglio 2002, ore 9.
(da 'l Gazetin, GIUGNO 2002)
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