AFFAIRE “TRIBUNALE DI SONDRIO”
Reazioni al numero precedente
Quelle, almeno, di cui siamo venuti a conoscenza



IL PRETORE

Egr. Direttore,
                      Scopro oggi, leggendo il Suo mensile, d'essere "indagato", presso la procura di Brescia, per abuso d'ufficio.
A mio carico penderebbero ben tre procedimenti (così mi pare di capire)!!!
Le assicuro che scendo dal mondo delle nuvole, non sapendone nulla. Comunque, per assecondare la Sua più che comprensibile sete di giustizia, io l'autorizzo, per quanto nella disponibilità dei miei diritti, a pubblicare ogni e qualsivoglia elemento informativo a mio carico.
Le sarei grato se volesse dare notizia, di questa mia richiesta, sul Suo mensile.

Sondrio, 15/07/1997



IL CURATORE

Il dott. Corrado COTTICA, noto Curatore fallimentare nonché Presidente dell'Ordine dei Commercialisti della provincia di Sondrio, altra persona che compariva nell'elenco pubblicato nella precedente edizione («I nomi e i numeri dell'indagine») ha, invece, reagito sporgendo querela (di cui non conosciamo, al momento in cui scriviamo, il testo ma possiamo ben immaginare il tenore) nei confronti delle seguenti persone (tra parentesi, per ciascuno, la qualificazione giuridica dei fatti attribuiti): Enea SANSI (art. 35 L. 675/86 - 110 c.p.; art. 684 - 110 c.p.; art. 21 L. 47/48 - 110 c.p.); Bernardo Gabriele FERRARI (art. 35 L. 675/86 - 110 c.p.; art. 684 - 110 c.p.; art. 21 L. 47/48 - 110 c.p.); Giovanni GRIGNANO (art. 595 - 3 - 61 n. 10 c.p.); Pietro Francesco MALETTI (art. 35 L. 675/86 - 110 c.p.; art. 684 - 110 c.p.; art. 21 L. 47/48 - 110 c.p.).
Persone offese risulterebbero tutte quelle elencate nella citata scheda, tra cui (masochista?) lo stesso Giovanni Grignano al quale - insieme agli altri - il fatto penale viene attribuito dal querelante.
Il fascicolo, rubricato al n. 702/97, è stato assegnato al P.M. dott. Gianfranco AVELLA il 26 luglio che, con provvedimento del 6 agosto, ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura presso il Tribunale di Brescia, avvenuta con assicurata n. 1 del 13/08/1997.
La notizia, e così gli eventuali errori (come, ad es., nei numeri di riferimento alle norme: non risulta esistere una legge n. 675 del 19
86, mentre quella conosciuta come "legge sulla riservatezza" è del 1996; il «n. 10 c.p.» indicato per Grignano dovrebbe forse leggersi «110 c.p.» come per gli altri e così via...), è contenuta in una comunicazione ufficiale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio in data 21 agosto 1997. Vi terremo informati, per quanto ci sarà consentito, dell'evoluzione del procedimento relativo.

Es



I TACCHINI

Il tacchino è un animale pavido, che nasconde la sua pavidità mostrandosi aggressivo e tracotante, ma solo gonfiandosi d'aria, sollevando le penne, facendo la ruota e arrossando, fino a farle erigere, le caruncole e le escrescenze del capo e del collo. In sostanza dando di sé un'immagine, a chi non lo teme, pietosamente farsesca.
I tacchini sono quei personaggi che non tollerano critiche ai loro tacchineschi comportamenti. Sono gli uomini dalla querela facile: ritenendosi degli intoccabili non sanno difendersi dalle critiche. Così delegano questo compito alla Giustizia senza sapere che le eventuali condanne esercitano un effetto contrario: alimentano l'aggressività del querelato nel diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero (art. 21 Costituzione) usando forme ed espressioni anche severe (Sentenza n. 20/1974 della Corte Costituzionale).

(ALBERTO BERTUZZI, Dubitare - disobbedire - combattere,
ed. Ufficio Studi e Problemi Civici, Brugherio)

(da 'l Gazetin, SETTEMBRE 1997)