TELLUS |
DALLA TORRE PENDENTE ALLE ALPI viaggi e altri viaggi
Poggiare il nuovo Tellus, di un giallo squillante – e già qualche giornalista intelligente ha fatto notare che gialli sono anche i bus che portano sempre a qualche nuova fermata e qualche poeta potrebbe far notare che giallo è anche il sole che addolcisce i prati e cura la capigliatura a semi ed alberi – sullo “Scaffale di Tellus” è per me che ne dirigo la colorata scia una soddisfazione non solo legata allo spettro colorato, ma anche ad elementi di resa visibile di un progetto culturale. Tellus, con questo numero che tratta il tema del “viaggio” non in modo canonico ma dilatandone i confini anche al viaggio onirico e mentale e sul web e nelle ossessioni della bibliotecomania, reinventa l’almanacco e l’annuario che allo scadere dei dodici mesi consegna nelle mani del lettore – e ora anche navigatore sulla rete – un insieme di percorsi e di tracce che possono condurre sia verso il passato della storia letteraria e artistica che verso il futuro. Basta sfogliare le pagine di carta e siamo nella tradizione, tipo leggere la “lettera di Lord Chandos" di Hofmannsthal o una poesia di Baudelaire, se invece partendo dalle indicazioni della rivista si cercano sulla rete i pittori ricordati da Tellus, tipo Leo von Klenze e si visita Pisa sul portale allestito dal comune o si cerca il poeta Gilberto Isella nei rimandi a siti svizzeri ecco che siamo nel futuro. E in questo futuro ci sta il portale della rivista: www.tellusfolio.it che apre alla filosofia di Tellus e alla “Critica della Cultura”, e anche a quanto sulla rivista per debito di pagine non entra, siano essi i proverbi di Giuseppe Giusti o un racconto di Renato Fucini o una mostra su Pasolini, inventando – e sottolineo il verbo inventare – un portale popolare. Perché se Tellus ambisce ad essere un almanacco ed un annuario innovativo di cultura, il suo portale, e cioè Tellusfolio, ambisce ad essere un giornale che – oltre ad operare la critica della cultura – racconti in modo popolare ogni vissuto. Dai segnali lasciati nel cinema da Gloria Guida, al dissenso cubano, alla politica italiana, all’alimentazione nei suoi vari connubi con l’economia e l’ambiente, all’amore che entra ed esce nelle lettere e nei romanzi fino alla mappatura delle esperienze reali e sulla rete, verso città e stati. Ma vediamo con ordine didascalico alcune sezioni che il lettore troverà sulla rivista-annuario. Partiamo dal fondo del volume: dalle “Notizie biografiche”. Dietro l’asettico titolo, visto che nelle riviste tradizionalmente ci stanno brevi o scandite note di biografie e pubblicazioni, in Tellus, a partire dal numero 24-25, Scritture celesti, poesie in cerca di Dio, le “Notizie” diventano vere e proprie scaglie di biografie letterarie e a volte immaginarie, cioè romanzesche, che finiscono, in genere, per operare una sorta di “cornice” a quanto racchiuso nel volume o di indirizzare il lettore verso altri esiti ermeneutici. È il caso del pittore e architetto Leo von Klenze che figura nel retro di copertina con il suo “Camposanto di Pisa” del 1858. Sono andato fino a Monaco, alla Neue Pinakothek per questo dipinto e per altri sempre in tono neoclassico-mitologico, e mi sembra un’ottima segnalazione per gli studiosi e per i viaggiatori scoprire com’era l’interno del camposanto vecchio nel Campo dei Miracoli a Pisa, prima che i bombardamenti alleati cancellasero tutto. È l’unica testimonianza. Spero ne prendano nota anche chi pubblica periodicamente saggi e libri sui monumenti pisano. Gli altri autori che attraverso le loro notizie biografiche proiettano ombre poetiche e letterarie debitrici della forma racconto breve sono Taine assieme a dei suoi aforismi, Hermann Hesse con la poesia dedicata a Livorno, Georg Büchner che visse ricalcando il destino di Lenz e nella scaglia biografica ciò diventa evidente, Xavier De Maistre inventore di sconfinate passeggiate in una camera di giorno e di notte, Giovanni Bertacchi con la “Lettera al professore di Istanbul”, Marco Baldino rappresenta un teatrale monologo sul suo rapporto con Tellus fino al suo totale nascondimento sul web, Paolo Fatticcioni il barbiere libertino di Nodica che una volta morto viene raggiunto da un uccellino azzurro al culmine di un bastone da passeggio. Tanto gentile e sommessa è questa elegia per un uomo che si affidò esclusivamente a Dioniso, che merita il retro di copertina accanto a Klenze. Le altre “Notizie biografiche” sono più canoniche, spesso mandate dagli stessi autori, ma tali da uscire dal vieto accademismo. Come Athos Bigongiali che in una intervista racconta i suoi progetti di scrittore o di Pierantonio Pardi eclettico professore e scrittore con addosso i virus di Cecco Angiolieri. Tornando all’inizio, proprio alla copertina, è Karoline Knabberchen a comparire in un collage, e i lettori già conoscono questo personaggio se hanno letto “Scritture celesti” e Tellus 24-25, e dunque diventa evidente che Tellus-annuario ha di numero in numero capitoli da proporre di un romanzo in versi atipico, e questo vale per me e per altri collaboratori e redattori con i generi a cui si dedicano: poesia, arte, riflessione filosofica. I lettori troveranno infatti dei legami evidenti fra “Il golem” di Marco Baldino comparso nel numero 26 di Tellus Vite con ribellioni e le schegge per un anarchismo debole di “Sulle tracce di Kaspar Hauser”. La prima parte del volume presenta il viaggio di Taine a Pisa e propriamente nel Camposanto vecchio, seguito a un dipresso da Hesse, per poi lasciare il testimone a Lenz, il personaggio dello sturm und drang che Georg Büchner racconta nei suoi ultimi giorni di follia sulle Alpi. È questo un vero e proprio capolavoro, che torna ai lettori, non essendo più in circolazione, nella nuova traduzione di Margherita Stein. Assieme allo scrittore tedesco i capolavori ri-pubblicati da Tellus 27, e ritradotti, tanto che nel volume possiamo dire ci siano tre libri, sono la “Spedizione notturna intorno alla mia camera” di Xavier De Maistre e la celebre “Lettera di lord Chandos” di Hofmannsthal. Di viaggi nei libri, nelle loro pieghe si potrebbe dire alla Deleuze, tratta anche la “Biblioteca Domestica”. Con poesie di Apollinaire, Campana, Baudelaire, Hölderlin, Coleridge, Mallarmé. In queste pagine – che provengono da quanto ho scritto sul web, e precisamente su www.vaol.it, portale della Valtellina e della Valchiavenna, e qui presentato e a suo modo riscritto su carta – tento di unire la critica letteraria al romanzo sulle vite degli autori citati condensandoli sul vetro degli amori che vissero o che avrebbero potuto vivere e che probabilmente i loro lettori, a cominciare da me, forse hanno vissuto sospinti anche da un verso o dal mistero di un rametto d’erica unitamente a spleen e nausee che già indicarono chi coltivava Fiori del male e si perdeva nell’Azur azur azur azur. Viaggio che scinde e drammaticamente persuade a risonanze oltremondane è quello che Alessandra Borsetti Venier fece con il fotografo Carlo Fabre, nel dipinto del Mantegna “Cristo morto e tre dolenti”. Con questa sezione Tellus intende anche ricordare il fotografo nel decennale della morte e costituire una sorta di anticipo sulla mostra completa di questa opera di fotografia e di teologia e di teatro che verrà presentata alla mostra “Il Cristo del Mantegna e oltre” inaugurando il 17 giugno a Villa Contarini (Padova) le manifestazioni per il quinto centenario della morte del pittore. Con questa presenza l’editore fiorentino e anche, mi sia consentito aggiungerlo, la sua storia di artista concettuale e d’inventrice di libri fatti ad arte e per l’arte, entra nella Redazione di Tellus, arricchendo il progetto della rivista e i suoi possibili esiti nell’arte. Su www.tellusfolio.it in futuro offriremo un ventaglio dei colori scoperti da Fabre per “raccontare” Mantegna e il suo Cristo. Il Viaggio negli Apologhi per la sera muta, sono la mia opera narrativa più rarefatta, che si affida alla brevità della parabola, dell’apologo, dell’aforisma. Una dedizione che dura da trent’anni. Solo in rare occasioni ho pubblicato una manciata di questi apologhi. Questa sezione è più ampia perché si affida alla forma del dizionario dalla A alla Z. Gli scrittori di questo numero che si sono dedicati su richiesta della rivista al tema del viaggio, sono Athos Bigongiali, l’autore delle Ceneri del Che e di Città proletaria, fra l’altro già comparso in Tellus 7, “Il Tramonto dell’uomo selvatico”, (1992) con l’indimenticabile racconto “Il raggio verde”; e Pierantonio Pardi con un racconto sul suo viaggio da Vecchiano a Pisa, pochi chilometri che hanno segnato la sua vita di scrittore e di inventore di corsi di scrittura creativa. Conclude il volume l’Autoantologia di Gilberto Isella, che dopo quella di Giorgio Luzzi nel numero precedente, presenta la sua produzione poetica commentandola e dandole un’eco divulgativa e scostando una tendina sul suo laboratorio poetico. Sono presenti molti inediti. La dittatura delle pagine ha imposto che nel numero 27 figuri il solo Giovanni Fattori e il viaggio della sua lettera che ne riassume il percorso artistico, ma antologizzato era anche De Amicis con il suo “Viaggio in casa Manzoni”, Segantini e quanto sul Diario dedicò all’Engadina, e altri autori anche contemporanei sia scrittori che poeti e pittori. Qui di seguito l’indice non rientrato nel volume (Quasi un altro Tellus per l’ampiezza degli autori e dei testi) ma che vedrà nei prossimi mesi – e già quest’operazione è iniziata - il suo riversamento su Tellusfolio e che possiamo chiamare indice in progress dalla carta al web:
Da TELLUS a TELLUSFOLIO
Visita al Camposanto di Pisa
Viaggio a Pisa
Die Winterreise,
Viaggio invernale
Il prigioniero di Chillon
Viaggio pittoresco
in Valtellina
Viaggio in Engadina
di due tedeschi, un italiano e un francese
Il viaggiatore nei paesi
incantati La visita di De Amicis in Casa Manzoni
Viaggio nei proverbi
Sguardi poetici a Piazza dei
Miracoli:
Il viavai di Tigrino nel
Padule
Viaggio nella Costituzione al
rovescio
Viaggio
sentimentale nella cucina italiana
Nella Bassa
Viaggio
nell’illustrazione di Campana viaggiatore per amore
Da una casa
all’altra
Viaggio negli occhi della
poesia
Viaggio di sedia in
sedia lillipuziana
Viaggio con mappa poetica per
piccole patrie:
Como, Lecco, Sondrio
Da una fabbrica dismessa
all’altra
Viaggio nel
dialetto Bri
Viaggio dal Parco
Paradiso al bar
Viaggio con
pensieri da carta
Il viaggio di
Natale Borsetti di lager in lager
Il viaggiatore
Barucchello
Il viaggio del cappello di Beuys
sulla sua firma
Arte come pacco
postale in viaggio. Mail Art
Strappando manifesti di strada
in strada
Navig-azioni nel progetto
telematico Karenina.it:
Muoversi nel caos:
Gilberto Isella e la prosa di viaggio
Ritorno a
Volterra
Il volto di Pasolini (ora
in Tellusfolio,
“Telluserra”)
Camera chiara
TELLUS 27 Dalla Torre pendente alle Alpi, viaggi e altri viaggi LaboS Editrice 2006, pp. 250, € 15,50 |
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Attività
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