La voce dei reclamanti giustizia Da qualche mese non vi "tediamo" più con la questione che aveva finito per caratterizzare questi nostri anni di "cronaca civile". Niente più "caso Codazzi", niente Giovanni Grignano, Bolzoni, sparite le denunce di Bruno Moroni, qualche sporadico intervento di B.G. Ferrari da Tirano Cos'è successo: le cose sono improvvisamente cominciate a filare per il verso giusto? Un cronico raffreddore non ci fa più sentire la puzza di marcio che insistentemente sentivamo provenire dal nostro Tribunale? Ci hanno comprato a suon di inserzioni o in chissà quale altro occulto modo? Niente di tutto questo. Ovviamente. Altre storie abbiamo sentito, singole vicende sulle quali sarebbe utile, anzi indispensabile, approfondire, "indagare", raccontare Ma, al di là delle nostre umane (non sovrumane!) forze, non sempre è facile, e talvolta nemmeno possibile, fare tutto questo: ci vogliono il consenso e la disponibilità dei diretti interessati, un faticoso lavoro di documentazione, l'esporsi continuo al rischio di querele dalle quali è costoso difendersi
E poi, parliamoci chiaro, non ci pare che la società valtellinese/valchiavennasca abbia corrisposto! Da 5 anni siamo andati dicendovi che, per dare stabilità al nostro progetto editoriale, sarebbe servita una base di almeno un migliaio di abbonati e, ad oggi, siamo, quasi esattamente come allora, fermi a meno della metà. Nelle edicole il giornale sembra un organo clandestino e già è difficile accorgersi quando esce. Il resto del mondo dell'informazione, la politica e gli amministratori, le associazioni di categoria (benché talvolta direttamente colpite) e quant'altro si sono chiusi a riccio, adottando il più classico tra i metodi "valtellinesi": un tombale silenzio!
Si sa. Fin che uno non è "toccato" personalmente, di "queste cose" preferisce non occuparsi. Peccato che poi, quando succede - e può succedere veramente a tutti -, sia troppo tardi! (La vicenda Enzo Tortora, oggi rievocata in un film, non è l'unica esemplare in questo senso). Si diventa dei "reclamanti giustizia", quella reietta categoria così noiosa che, noi cittadini-per-bene, si preferisce evitare, ignorare Appunto.
È per questo che vi proponiamo nell'inserto il numero zero de La Voce di Robin Hood, organo dell'omonimo Movimento per la giustizia. Il linguaggio è duro, le affermazioni sono forti e dirette. È il linguaggio, sono le parole dei reclamanti giustizia. Nel merito non entriamo: il foglio reca tutte le indicazioni di assunzione di responsabilità per le notizie che vengono date e per le tesi sostenute. Semplicemente, come già abbiamo fatto per espressioni del mondo della solidarietà (qualche lettore ricorderà l'inserzione del bollettino della MAG 2 Finance, altra realtà milanese) e come saremo sempre disponibili a fare per altre "voci" della società civile, nel nostro bistrattato involucro veicoliamo anche questo messaggio. Il resto, cari lettori, come al solito spetta a voi.Milano,
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