«Il verbo leggere non
sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri
verbi: il verbo "amare"... il verbo "sognare"...
Naturalmente si può sempre provare». (Daniel Pennac,
Come un romanzo).
Infatti a scuola si prova.
- Allora
ragazzi, siamo intesi? Per il 30 I Malavoglia e per il 15
successivo Così è (se vi pare). -
Ai ragazzi,
naturalmente, non pare, ma così deve essere.
Con aria
affranta, allora, varcano la soglia della libreria e chiedono il
libro in questione secondo la seguente scaletta:
1. edizione
supereconomica (se c'è, via subito; felici di aver buttato
poche lire)
2. edizione economica (prima breve sospensione: esame
del volume, constatazione dell'esorbitante numero di pagine...
sconforto, rassegnazione... ribellione!)
3. bigino sul libro in
questione
4. bigino sull'autore (seconda breve sospensione:
considerazioni sul prezzo dei bigini, esorbitante, come il numero
delle pagine... panico, rassegnazione... definitiva)
5. richiesta
di consiglio (aiuto?) al libraio.
E che volete che faccia, a quel
punto, il libraio? Avrebbe voglia di dire: lascia perdere, ti
consiglio questo... penso possa piacerti. Ma sente di non avere
scampo: il suo ruolo, ormai, è di essere complice
dell'aguzzino. Quando le cose finiscono bene, il ragazzo se ne va con
l'opera richiesta essendosi sentito dire che non è quella
schifezza totale che pensava e che, sicuramente, è lettura più
interessante dei bigini. Quando finisce male, il libraio incassa di
più.
Apologo eccessivamente caricaturale?
Forse sì.
Certo è che il rapporto scuola-lettura non
è mai stato facile e che, in questi ultimi anni, è
diventato ancor più difficile. Secondo l'opinione di
autorevoli intellettuali, se in Italia si legge poco, ciò è
dovuto principalmente alla mancata azione da parte della scuola.
Ma
forse questi autorevoli intellettuali dimenticano che la scuola è
stata, a sua volta, oggetto di mancate azioni di riforma e che, sulla
questione, brilla la parsimonia dei contributi degli intellettuali
stessi. E poi le cose non stanno esattamente nei termini con cui sono
dipinte. La situazione varia da un ordine di scuola all'altro (la
scuola di base sembra più attenta ai bisogni di lettura dei
ragazzi) e da un tipo di scuola all'altro. Così ci sono
studenti che non leggono, studenti che leggono per senso del dovere
(ahimè, diverranno non lettori), studenti che leggono con
passione i libri che vengono loro proposti e studenti che selezionano
le loro letture.
'l Gazetin dei libri si rivolge
a tutti e si rende disponibile a pubblicare fin dal prossimo numero
due "recensioni" opera di studenti (uno del biennio, uno
del triennio). Quanto ai libri di cui scrivere la scelta è
assolutamente libera, anche se noi pensiamo che le recensioni che
riescono meglio sono quelle di libri che hanno provocato emozioni o
sollecitato riflessioni, di libri, cioè, da cui il lettore si
sente in qualche modo rappresentato. La speranza è quella di
indurre a leggere chi non lo fa (sarebbe il massimo!) e quella di far
nascere o potenziare la passione per la lettura in chi, più o
meno, abitualmente legge.
Perché l'iniziativa possa
funzionare chiediamo agli insegnanti che ci aiutino, facendosi
tramite fra noi e gli studenti e individuando nell'iniziativa quegli
aspetti di utilità, anche didattica, che noi crediamo ci
siano.
m. o.
Per informazioni e contatti col
Gazetin dei libri:
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Libreria Intervento, via Ambrosetti 37, 23017 Morbegno (SO),
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