SONDRIO. UN TEMA ATTUALISSIMO PER LA CAMPAGNA ELETTORALE
Come stiamo, a diritti del cittadino?
"Caso Codazzi", una vicenda esemplare della considerazione di certi problemi, della correttezza amministrativa e del rispetto delle regole

(Sondrio, Red.) I più attenti lettori ricorderanno che, ad inizio d'anno, ricostruendo su queste pagine una singolare vicenda che coinvolgeva l'ASM e l'allora Sindaco Alberto Frizziero («Codazzi / Città di Sondrio», 'l Gazetin, gennaio 1998), Luciano Codazzi rivolgeva un pubblico appello al Presidente del Consiglio comunale del capoluogo, Matteo Russo, affinché mettesse all'ordine del giorno quella specifica vicenda, quale spunto per una più generale discussione sui "diritti dei cittadini" e sul "funzionamento della giustizia" nella città. In un incontro successivamente avuto, l'attuale Sindaco Alcide Molteni, riferendo che non si poteva certamente pretendere che l'Amministrazione rispondesse a tutte le sollecitazioni che le venissero rivolte tramite stampa, invitava Luciano Codazzi a formalizzare la richiesta direttamente al Comune. Cosa che, infatti, fece, come ci ha documentato, con nota del 12 febbraio 1998.
   Ma, da allora, e siamo ormai a 9 mesi di distanza, nessuna risposta. Nemmeno una cortese e motivata nota di diniego a entrare nel merito degli, opinabili ma indubbiamente gravi, argomenti proposti nel pubblico appello e nell'istanza. Eppure, in carenza di regolamento che diversamente specificatamente stabilisca per la materia in questione, al cittadino è dovuta risposta, per legge, entro il termine di 30 giorni. O ci sbagliamo?
   Così, d'intesa e con il patrocinio del Movimento per la giustizia "Robin Hood", Luciano Codazzi ha formulato e inviato ai destinatari l'esposto-denuncia che, per opportuna documentazione del lettore, riportiamo integralmente.
   Nell'occasione, a esempio del disinteresse dei potenti e della solidarietà degli umili che spesso caratterizza le vicende della vita e soprattutto quando uno si trova in momenti di maggior bisogno e per esprimere in questo modo la gratitudine al protagonista, Codazzi ci prega di portare a conoscenza un piccolo episodio, del quale mantiene un vivissimo ricordo. Quando rimase senza corrente, gli capitò d'incontrare Dario Folini, artigiano di Scarpatetti, in Sondrio, che effettuava piccole riparazioni in giro per le case. Appena venne reso edotto della situazione, questi corse al suo laboratorio e in un battibaleno fu di ritorno con una batteria, che fu utilissima per un primo impianto di emergenza.


DOCUMENTI

DENUNCIA - ESPOSTO

Ipotesi di reato: artt. 81, 110, 317, 340, 513 e 416 c.p. - concorso nell'interruzione di un servizio pubblico, o di pubblica necessità, concussione, turbativa dell'attività del commercio, omissione e abuso in atti d'ufficio, con l'aggravante della continuazione, dal 13.1.81 sino ad oggi, ovvero associazione per delinquere finalizzata al sovvertimento della legalità, nonché al controllo politico- economico del territorio.

Il sig. Codazzi Luciano, elettivamente domiciliato (...), con il patrocinio del Movimento per la Giustizia Robin Hood, per l'interesse pubblico rivestito dal caso,

espone

P.Q.M.

   Sussistendo continuazione del reato di turbativa della libertà del commercio, concussione e interruzione di pubblico servizio, aggravato dalle complicità istituzionali nella magistratura sondriese e bresciana (e nel Comune di Sondrio), che hanno omesso di esercitare l'azione penale, rendendosi responsabili di abuso e omissione continuata in atti di ufficio, ovvero di concorso nei reati ipotizzati (o favoreggiamento), si invitano le Autorità di cui in epigrafe, per le rispettive competenze, a voler punire a norma di legge tutti i responsabili che verranno individuati per i fatti di cui in narrativa.

   Con richiesta ex art. 408 c.p.p.

Milano-Sondrio, 7 settembre 1998

F/to Codazzi Luciano
F/to Pietro Palau Giovannetti

(da 'l Gazetin, NOVEMBRE 1998)


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