Cronache valchiavennasche di CLAUDIO DI SCALZO
Anche le rubriche devono curvarsi, è proprio il caso di dirlo, sotto il cielo geo-politico attuale del mondo che rimbomba guerra e fulmini a propellente nucleare e così, questo mese, il tradizionale elenco sugli accadimenti locali si prende una pausa. Ma siccome, spesso, da questa finestra abbiamo appannato i vetri con la letteratura e l’arte, a conferma che dopo gli eventi arrivano i poeti e gli scrittori e chi coltiva la scrittura, anche in questo caso di guerra stramba prima della guerra atroce ci viene in aiuto la biblioteca. Come? Proponendo una serie di citazioni sulla “Guerra” estrapolate dai libri che contavo di presentare nei mesi e negli anni futuri. E questo sia il contributo di chi firma la rubrica sulla questione. Non c’è bisogno di ascoltare i politici o gli esperti in tv. Meglio ricorrere alla letteratura. È dai tempi dei greci che compaiono posizioni in radicale contrasto.
«Molti guerrieri cadranno e rigetteranno con spasimi di calci la vita» (Eschilo). «Si sta come/ d’autunno/ sugli alberi le foglie» (Ungaretti). «Disprezzo profondamente chi è felice di marciare nei ranghi e nelle formazioni militari al seguito di una musica: costui solo per errore ha ricevuto un cervello; un midollo spinale gli sarebbe più che sufficiente. Bisogna sopprimere questa vergogna della civiltà il più rapidamente possibile» (A. Einstein). «Se i miei soldati cominciassero a pensare, nessuno rimarrebbe nelle mie file» (Federico II di Prussia). «Io ammetto che la guerra sia spaventosa, ma non al punto di dover sopportare ogni cosa pur di non affrontarla» (Polibio). «Il nero ferro scoperto per la sventura degli uomini» (Esiodo). «La guerra è madre di ogni cosa, regina di ogni cosa: alcuni essa fece dei, altri uomini, alcuni fece servi, altri liberi» (Eraclito). «La guerra è la perdita di ogni cosa buona» (Erasmo da Rotterdam). «La guerra è la salute etica dei popoli, è come il movimento dei venti per le acque del mare: evita che queste diventino putride» (Hegel). «In una guerra non sono i piccoli che fanno grossi affari. La guerra - che è un tipo di commercio - trasforma tutte le virtù umane in una forza di morte che si ritorce anche contro chi la detiene. Nessun sacrificio è troppo grande per combatterla» (B. Brecht). «Dal 1929 al 1945 ben 59 milioni di uomini sono stati uccisi in guerra o in altri conflitti» (J.D. Carthy - F.J. Ebling). «Quando ascoltando vecchie canzoni o addirittura marce militari sento un brivido che comincia a serpeggiarmi per le vene, mi oppongo alla tentazione dicendomi che anche gli scimpanzé, per prepararsi o istigarsi alla lotta, emettono rumori ritmici» (K. Lorenz). «In un certo senso si può dire che la guerra si riduce all’organizzazione degli impulsi aggressivi». (G. Bataille). «Brevemente dormiamo/ ahimè, fra guerra e guerra» (H. Piontek). «Null’altro che una reciproca distruzione» (K. von Clausewitz). «Il conquistatore? Un grossista in assassinii» (A. Arüss). «Arricchisci le milizie: del resto non curarti» (Settimio Severo). «Sei persone in uniforme intorno a una tavola, e non sono dei, decidono quali città spariranno fra un’ora. A ogni bomba fa un salto indietro un pezzo della settimana della creazione» (E. Canetti). «È questione di umanità far la guerra in maniera feroce affinché finisca presto» (F. von Bernhardi). «Guarda/ il macabro tessuto già cresce/ di viscere umane è la trama/ Ed i pesi che ciondolano di sotto/ ciascuno è il capo di un riverso guerriero» (T. Gray). «La guerra è una categoria della storia» (F. Châtelet). «La guerra non è scopo o meta o anche solo contenuto della politica, ma ne è il presupposto sempre presente come possibilità reale» (C. Schmitt). «La rapina è forse il più antico metodo per risparmiare fatica, e la guerra rivaleggia con la magia nei suoi sforzi per ottenere qualcosa con nulla, per ottenere donne senza avere un proprio fascino, per raggiungere il potere senza avere intelligenza, e per godere i frutti di una fatica continua e tediosa senza aver alzato un dito nel lavoro o avere imparato una sola arte utile» (L. Mumford). «Chi vede come noi uomini siamo fatti e pensa che la guerra è bella o che valga più della pace è storpio di mente» (R. Descartes). «Tu, bomba, giocattolo dell’universo, massima rapinatrice di cieli, non posso odiarti. Bomba sei crudele come l’uomo ti fa» (G. Corso). «Portavano seco fionde e sassi da lanciare» (Tito Livio). «Oh dio, che il pane debba essere così caro e che la carne e il sangue a così buon mercato?» (T. Hood). «O quattro stracci che per l’aria andate/ ai signori della terra/ volate incontro: e l’annunzio recate/ ch’è una vergogna vincere una guerra» (C. Malaparte). «La cosa più infernale di queste infernali imprese è che ciascuno di questi capi di assassini fa benedire le proprie bandiere e invoca solennemente Iddio prima di andare a sterminare il suo prossimo» (Voltaire). «In nome di Dio vi comandiamo di combattere fino all’ultima goccia del vostro sangue per l’onore e la gloria della Germania» (Arcivescovo di Colonia, 1940). «Uccidete i tedeschi, uccideteli. Come ho detto mille volte la considero una guerra di purezza: considero ognuno che è morto in essa un martire» (Arcivescovo di Canterbury, 1941).
«Se è vero che le donne non fanno il soldato, è anche vero che esse, purtroppo, fanno i soldati. E dopo averli tirati su, se li vedono per tutto compenso, anche portar via» (A. Kuliscioff). «La guerra non è finita, è sospesa» (Totò). «Quello che c’è di più terribile in una guerra è che non spiega niente» (O. Stone). «I bambini giocano ai soldati, e questo si capisce, ma i soldati perché giocano ai bambini?» (K. Kraus). «La guerra è la sola igiene del mondo e la sola morale educatrice» (F.T. Marinetti). «Le armi coprono di pianto le cose» (Virgilio). «Colui che per primo arricchì l’azione del suo pugno con il potere di un accorgimento meccanico fu l’inventore della guerra» (A. Freud). «È con i poveri che i ricchi si fanno la guerra» (L. Blanc). «Combattere e vincere cento battaglie non è prova di suprema eccellenza; la suprema bravura consiste nel piegare la resistenza del nemico senza combattere» (Sun Tzu). «Una cosa sola non ha mai sviluppato l’uomo: la caserma» (E. Renan).
(da 'l Gazetin, MARZO 2003)
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